Valtournenche-Maen è il punto di partenza ideale per il wine tourism in Valle d’Aosta.
La regione ha una superficie di circa 3.300 Kmq ed è montuosa per il 95%.
Qui si trovano le montagne più alte d’Europa (Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino e Gran Paradiso). La regione è completamente attraversata dalla Dora Baltea.
Si distinguono tre macroaree, ad Ovest ed Est di Aosta, oltre alla zona centrale, appunto di Aosta, chiamate Alta, Media e Bassa Valle. Le tre zone differiscono per il terroir ed in particolare per le altitudini a cui viene svolta la viticultura. Altra importante differenza è rappresentata dalla disposizione dei vitigni rispetto alla Dora Baltea. Quelli alla destra orografica sono in generale meno soleggiati di quelli alla sinistra.
In tutte le zone, le particolari escursioni termiche favoriscono la concentrazione aromatica e un buon livello di freschezza grazie a temperature che difficilmente causano un deterioramento delle acidità.
La geologia della regione, originariamente fondale oceanico ed arricchito da detriti morenici dopo il ritiro dei ghiacciai, garantisce grande mineralità e finezza ai vini della valle, specie quando i vitigni sono nelle fasce di medie collina.
Partendo dall’alta valle troviamo un vitigno autoctono che non cresce in altre zone del mondo: il Prie Blanc, tipico della zona di Morgex e coltivato oltre i 1.000 mt rappresenta la viticultura più alta d’Europa. Questo vitigno da origine a vini bianchi fermi e spumanti metodo classico di grandissimo pregio, sapientemente prodotti alla Cave de Mont Blanc. Una specialità è lo Chaux de Lune, uno dei rarissimi esempi di “vino di ghiaccio” italiano.
Nella zona di Aosta (media valle) troviamo un’importante zona per la viticultura internazionale (Chardonnay, Pinot Noir e Gris su tutti) che non trascura vitigni autoctoni di grande interesse (Fumin, Petit Arvine e Petit Rouge principalmente). Si tratta di una zona di grandissimo produttori, tra cui i miei preferiti Les Cretes (il Couvebois è un monumento allo Chardonnay ed il Fumin non è da meno), Grossjean (a mio avviso un Petit Arvine esemplare), Ottin, Lo Triolet (Pinot Noir e Pinot Gris fantastici).
Muovendosi verso Saint Vincent, si arriva anella zona di Nus e Chambave, dove la Crotta di Vegneron produce una ampia scelta di prodotti e deve la sua notorietà al Muscat (secco e passito) vinificato da uve di moscato “a petit grains”, che beneficiano di un’altitudine contenuta (350 mt), una eposizione soleggiata e grandi escursioni termiche.
Nella zona di Donnas, ormai in bassa valle, in prossimità del Piemonte, la fa da padrone il Nebbiolo (che in valle chiamano Picoteneur) con vini di grande struttura e raffinatezza che reggono bene anche affinamenti in barrique.